variante della ss340
Nella porzione centrale della sponda occidentale del lago di Como, zona di indiscusso valore paesaggistico, naturalistico e culturale, potrebbe essere realizzata un'imponente infrastruttura viabilistica con l'obiettivo di risolvere l'insostenibile situazione del traffico locale sulla Statale 340.
In particolar modo, nel territorio di Ossuccio il tracciato della Variante interessa la fascia di mezzacosta che si estende dalla Torre Medioevale, recentemente acquisita dal FAI, al Sacro Monte di Ossuccio, da alcuni anni patrimonio dell'Unesco.
La località è parte della rinomata “Zoca de l’Oli” (“Conca dell’Olio”), area in cui testimonianze storiche e archeologiche fanno risalire la coltivazione dell’ulivo al 59 a.C.
La Variante della SS 340 Regina è stata progettata prevalentemente in galleria ma, per motivazioni meramente economiche, verranno lasciati lunghi tratti a cielo aperto, con irreversibili danni all'ambiente.
Si prospetta uno sbancamento di terreno e rocce che, nonostante le mitigazioni in progetto, provocherà una grave deturpazione dell'area con l'eliminazione totale dei suoi caratteri peculiari: muri a secco, terrazzamenti e ulivi secolari.
La vasta area interessata rappresenta uno scenario che per la particolare esposizione del terreno risulta visibile da diversi punti di osservazione, anche posti a km di distanza.
La realizzazione della Variante avrà conseguenze irreversibili sulle risorse naturalistiche, artistiche e paesaggistiche e quindi sulle potenzialità di sviluppo economico e turistico dell'area, fondate sulla bellezza e sull'integrità del territorio.
Si tratta di un'opera devastante, che non tiene conto di possibili soluzioni alternative più sostenibili e che risolverà solo parzialmente il problema del traffico.
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In particolar modo, nel territorio di Ossuccio il tracciato della Variante interessa la fascia di mezzacosta che si estende dalla Torre Medioevale, recentemente acquisita dal FAI, al Sacro Monte di Ossuccio, da alcuni anni patrimonio dell'Unesco.
La località è parte della rinomata “Zoca de l’Oli” (“Conca dell’Olio”), area in cui testimonianze storiche e archeologiche fanno risalire la coltivazione dell’ulivo al 59 a.C.
La Variante della SS 340 Regina è stata progettata prevalentemente in galleria ma, per motivazioni meramente economiche, verranno lasciati lunghi tratti a cielo aperto, con irreversibili danni all'ambiente.
Si prospetta uno sbancamento di terreno e rocce che, nonostante le mitigazioni in progetto, provocherà una grave deturpazione dell'area con l'eliminazione totale dei suoi caratteri peculiari: muri a secco, terrazzamenti e ulivi secolari.
La vasta area interessata rappresenta uno scenario che per la particolare esposizione del terreno risulta visibile da diversi punti di osservazione, anche posti a km di distanza.
La realizzazione della Variante avrà conseguenze irreversibili sulle risorse naturalistiche, artistiche e paesaggistiche e quindi sulle potenzialità di sviluppo economico e turistico dell'area, fondate sulla bellezza e sull'integrità del territorio.
Si tratta di un'opera devastante, che non tiene conto di possibili soluzioni alternative più sostenibili e che risolverà solo parzialmente il problema del traffico.
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